Nulla è in regalo, tutto è in prestito.
Sono indebitata fino al collo.
Sarò costretta a pagare per me
con me stessa
a rendere la vita in cambio della vita.
E’ che è stabilito,
il cuore va reso
e il fegato va reso
e ogni singolo dito
E’ troppo tardi per impugnare il contratto
Quanto devo
mi sarà tolto con la pelle
Me ne vado per il mondo
tra una folla di altri debitori
Su alcuni grava l’obbligo
di pagare le ali.
Altri dovranno, per amore o per forza,
rendere conto delle foglie.
Nella colonna DARE
ogni tessuto che è in noi.
Non un ciglio, non un penducolo
da conservare per sempre.
L’inventario è preciso,
e a quanto pare ci toccherà reestare con niente.
Non riesco a ricordare dove, quando e perchè ho permesso che aprissero
questo conto a mio nome.
La protesta contro di essola chiamano anima.
E questa è l’unica voce che manca nell’inventario.
Poesia di Wislawa Szymborska (Kórnik, 1923 – Cracovia, 2012), Vista con Granello di sabbia, Bibloteca Adelphi.


