Cos’è lo shiatsu di Masunaga? È un’arte naturale con il presupposto principale del ripristino del ben essere psicofisico. Tra le varie tecniche di medicina naturale, lo Shiatsu si è rivelato uno dei metodi più semplici, pratici e allo stesso tempo efficaci. Guarisce ma non cura. La parola Shiatsu significa, letteralmente, pressione con il pollice. “Shi” significa pollice: nell’evoluzione della nostra coscienza e l’espressione umana coincidono con il momento in cui abbiamo sviluppato l’abilità di usare la mani.”Shi” rappresenta anche il cuore, organo centrale e relazionato con il fuoco, e il plasma, la composizione del nostro corpo astrale.
“Tsu” significa pressione, condensazione di energia;rappresenta il “cielo di energia elettromagnetica”, la pressione tiene uniti i campi di energia
elettromagnetica. Questo significa che lo shatsuga nell’applicare una pressione costante e perpendicolare sul corpo di un’altra persona crea diverse reazioni e cambiamenti nel funzionamento dell’organismo e libera il fluire dell’energia vitale chiamata Qi. Non c’è bisogno di speciali strutture: il terapista Shiatsu fa uso dello strumento più semplice a disposizione dell’uomo: le mani. Lo Shiatsu è un tocco primordiale di cui tutti si nutrono e di cui tutti siamo sempre in astinenza. L’uso delle mani rappresenta una delle qualità che distinguono l’uomo dagli altri esseri. Le mani sono l’estensione del cuore. Attraverso l’uso delle dita, la cui struttura rappresenta un punto di svolta nell’evoluzione biologica della specie, l’uomo può materializzare la sua immaginazione e i suoi pensieri. Nella pratica Shiatsu vengono usate svariate tecniche di pressione, stiramento, dondolio, manipolazione. Lo Shiatsu tocca, accarezza, porta il peso del corpo rilassato. Ripete quei gesti millenari di cui gli esseri umani si nutrono e di cui hanno bisogno.
Da sempre l’uomo per recare sollievo a una parte dolorante ha portato naturalmente e istintivamente la mano, prima ancora di elaborare qualsiasi altro intervento. Lo Shiatsu è un ritmo binario vitale. Ha la cadenza di un ritmo primordiale: battere e levare, uno-due, uno-due come il ritmo del respiro o il ritmo del battito del cuore, oppure ancora quello del sonno e veglia. Riappropriandoci di questo tempo ritmico primordiale significherebbe prendere contatto con noi stessi, con le nostre forze mentali e fisiche che ci costituiscono e che ci danno vita.
